1. Me, I'm Not
2. Sanctified (with Sunspots tease)
3. The Beginning of the End
4. March of the Pigs
5. Piggy
6. All Time Low (with Closer tease)
7. Disappointed
8. The Becoming
9. Came Back Haunted
10. Find My Way
11. Various Methods of Escape
12. Survivalism
13. The Warning
14. Copy of A
15. The Great Destroyer
16. Hand Covers Bruise (Trent Reznor and Atticus Ross cover)
17. Beside You in Time
18. Wish
19. The Hand That Feeds
20. Head Like a Hole
21. Encore:
22. Closer
23. The Day the World Went Away
24. Hurt
foto by Paolo Angus Carta
1 commento:
Il concerto è stato STREPITOSO! Ma io (noi) siamo di parte…
Insieme a me son venuti ad assistere al live due amici italiani residenti a Berlino (che lavorano come tecnici e producer - nonchè musicisti - in ambito cinematografico e musicale) che conoscevano alcune cose dei NIN ma non ne “erano” fan come me (noi). Sono rimasti a dir poco entusiasti del concerto, del suono, della perfezione dell’esibizione, della voce di Trent…
Il concerto è stato ancor più particolare in quanto i NIN hanno attaccato pochi minuti dopo le 20.30, open air, con la luce del sole… Bellissimo…
(stendiamo il classico velo pietoso sul gruppo spalla, i Cold Cave: per carità!).
Niente intro.
Entra Trent, alza la mano per salutare e attacca “Me, i’m not”… entrano gli altri ragazzi.
Quando subito dopo partono con “Sanctified” capisco che non sarà la classica scaletta… appena entrato nell’immenso cortile del castello in Zitadelle in Berlin ho avuto subito quest’impressione già dalla dimensione del palco, largo meno dei soliti 12 metri: compatto, telo nero in fondo, nessuna struttura per i visual, solo strumenti e luci (niente ampli e monitor).
La scaletta si, è stata davvero notevole per non dire fantastica! Mi ha colpito molto la parte centrale della performance, incentrata sui brani di HM e su pezzi più elettronici (a parte la violenza di “Survivalism”). Una sorta di percorso ben studiato, molto coinvolgente con momenti di pathos superlativo.
Trent è l’istrione, il centro di tutto, il capo. E canta meravigliosamente.
Alessandro e Ilan sono dei martelli ritmici paurosi: fanno tutto loro, ti prendono per mano e ti accompagnano brano dopo brano dentro i Nine Inch Nails e la loro poesia.
Robin sembra che non fa un cazzo, entra ed esce dai brani (e dal palco), è presente ma nascosto… invece mi accorgo presto che è il collante perfetto tra i martelli e il capo.
Un quartetto stupendo!
Quando salutano con “Head Like a Hole” è già come se sapessi che non è finita, ci sarà altro prima di “Hurt”. E dopo “Closer” aver brividi per tutto il corpo cantando “The Day the World Went Away” è stato a dir poco emozionante!
Trent si è lasciato andare tre volte col pubblico, commentando salutando e ringraziando… presentando la band (ha incespicato nella presentazione di Alessandro fermandosi un attimo prima di dire il cognome, e tutti hanno riso… loro sul palco per primi).
Un concerto oltre un semplice concerto… qualcosa di STREPITOSO!
E se qualcuno di voi ha ancora qualche dubbio se andare o meno a vedere dal vivo una data di questo tour, faccia presto a farseli passare perché vale veramente la pena, i soldi, lo sbattimento… per assistere a qualcosa di fantastico!
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