24 lug 2009

ROMA: THE DAY THE WORLD WENT AWAY

Era il 1999 quando vidi i Nine Inch Nails dal vivo per la prima volta, era il periodo del Fragility Tour e dopo aver quasi "consumato" i loro primi dischi per quasi dieci anni la prima canzone che ascoltai durante quel live fu " Pinion / Somewhat Damaged" , quel concerto fu un'esperienza audio/video impressionante che si concluse con un'intensa versione di "Hurt".
Dopo averli rivisti per 5 volte dal vivo a quasi 10 anni da quella esibizione Roma li ospita per quella che sara' la loro (forse) utima esibizione sul suolo italiano e (forse) l'ultima volta anche per il sottoscritto!

L'attesa e' snervante e dopo meno di un mese dalla data a Milano sto attendendo che mi sorprendano con una scaletta diversa, appena le luci si spengono e partono i primi suoni di synth, capisco immediatamente che inizieranno con "Somewhat Damaged" pezzo che ho ardentemente cercato di ascoltare nei live passati senza fortuna: il suono e' travolgente e la band macina un suono "da guerra"! "Too fucked up to care anymore", per me il concerto puo' finire anche qui : io sono a posto, accontentato! Si susseguono "Terrible Lie" ,"Heresy" , "March of the Pigs" e poi la delicata "Something I can never have " che fa rifiatare dopo questo inizio da infarto. "The Line begins to Blur" e' una piacevole sorpresa che mi lascia impressionato con il suo incedere slabbrato e molto groovy, subito dopo compare "I'm afraid of Americans" notevole pezzo in origine concepito assieme a Mr.Bowie.

La band come sempre e' in formissima e "in palla", l'acustica e' discreta e il pubblico decisamente coinvolto, forse un po' meno Trent Reznor che appare forse affaticato da questo tour e non si concede a nessun commento ma solo ad un ringraziamento di circostanza e verso la fine presenta la band; meno loquace del solito ma sempre molto professionale Reznor ci regala anche la lancinante "The Downward Spiral", "Suck","Mr. Self Destruct" e una inaspettata "The Day the World Went Away" che non convince del tutto forse perche' troppo sostenuta dalla batteria e poco dal muro di chitarre che la caratterizza.Il finale e' il calssico trittico composto da "The Hand that Feeds", "Head Like a Hole" e "Hurt".

E proprio come si era chiuso quel mio primo concerto dei NIN a Milano nel '99 si conclude anche questa ultima apprizione di Reznor : "If I could start again, a million miles away I would keep myself.....I would find a way".

NIN:Wave goodbye 1989-2009

Grazie Mr.Reznor

4 commenti:

lucadex ha detto...

Bella DZN! Grazie per averla condivisa.

Il mio rapporto con i NIN si è sviluppato soprattutto in questo ultimo decennio: avevo acquistato Broken poco dopo la sua uscita ma è stato soprattutto dopo The Fragile e la loro successiva data di Milano che la passione per i Nine Inch Nails piano piano è scoppiata.

Per me i concerti sono stati 10 (Milano '99, Monza 2000, Parigi 05, Lisbona - Monaco - Milano - Bologna 07, Milano - Londra - Roma 09): difficile dire quale sia stato il migliore (probabilmente Bologna, Londra e Roma) mentre forse quello di Parigi è quello che mi ha entusiasmato di meno (anche per le terribili condizioni ambientali: lo Zenith - per di più d'estate - è un posto fetido!).

Lo scioglimento dei NIN mi lascerà sicuramente un vuoto ma allo stesso tempo spero cordialmente che Reznor mantenga la parola data. Un tour "resurrection" fra qualche anno sarebbe davvero triste...

Però ora questo blog non lo chiudere, OK??? :-)

dzn ha detto...

Grazie a te Luca per il tuo commento sulla tua personale NIN-esperienza...il blog , tranquillo, non lo chiudo!!!!

Anonimo ha detto...

I NIN NON SI SCILGONO O ALMENO SOLO LA BAND COME INCARNAZIONE LIVE! REZNOR IN UN RECENTE INTERVISTA HA DICHIARATO DI NON VOLER FARE PIU TOUR PER DEDICARSE QUEL TEMPO AI NIN, COLLABORAZIONI,PROGGETTI NON MUSICALI!!
FATTA QUESTA PREMESSA IL CONCERTO A ROMA è STATO MICIDIALE ERO SOTTO IL PALCO HO RICEVUTO IN DONO ANCHE I PLETTRO!!!!!!!!! UNO DEI GIORI PIU BELLI DELLA MIA VITA

Anonimo ha detto...

Premetto che è stato il mio primo vero concerto.
Se poi il primo vero concerto è dei NIN, l'emozione è assicurata.

Non posso dire come sia stato, se l'acustica fosse più o meno buona, se Trent fosse stanco [anche se -consideriamola una semplice nota di una ragazzina- credo che il nostro caro Trent abbia messo un po' di pancetta... ma non importa affatto: lo veneriamo non per il suo fisico, ma per la SUA musica] o se l'impianto luci fosse adeguato (anche se ne son rimasta letteralmente accecata... d'altronde son piccina).
Una cosa però è certa: quando il concerto è finito e sono uscita dall'ippodromo, la mia faccia felicemente inebetita confermava quello che avevo provato.
Ancora oggi, a sei giorni di distanza, sono sconvolta dalla potenza e dalla passione che ho recepito a qualche metro dal palco. L'emozione che ho provato non si può descrivere. Mi sento come una bambina (beh, ci siamo quasi) di fronte a qualcosa di incommensurabilmente grande.
Posso affermare con certezza che è stata una delle migliori esperienze della mia breve vita.

[Esperienza comunque faticosa dato che: vengo da Palermo; mi sono portata una mamma sessantenne al concerto stesso; ho dovuto adattarmi ad un ambiente "audio-video" al quale non ero totalmente abituata. Ma ne è valsa la pena, assolutamente.]

Adesso non potrò fare più nulla. Potrò semplicemente vedere qualche video e una manciata di foto per ricordarmi i minimi particolari di quello "spettacolo". Ma se vorrò veramente ritornare a quei momenti, dovrò semplicemente scavare un po' dentro di me.


Cassandra.